Perseidi 2020: tra meteore ed echi
Quasi alla metà del mese di Agosto abbiamo un appuntamento annuale con lo sciame meteorico più affascinante dell’anno, le Perseidi. Quest’anno, a differenza dello scorso, il picco dello sciame coinciderà con una Luna oltre l’ultimo quarto, che quindi non disturberá l’osservazione delle meteore piú deboli nella prima parte della notte. Tuttavia, anche quando il nostro satellite sará sorto, se il meteo sará favorevole, il tentativo di osservarle verrá certamente ricompensato.
Questo sciame meteorico è tra i più prolifici dell’anno, capace di raggiungere quando ci sono le condizioni giuste anche le 50/100 meteore all’ora. Naturalmente questi sono totali che si possono raggiungere da siti di osservazione totalmente bui, e avendo a disposizione tutto il cielo osservabile da orizzonte ad orizzonte.
Tuttavia, essendo il rateo orario così elevato, sarà possibile apprezzarne molte anche non essendo in queste perfette condizioni. Inoltre, questo sciame é noto per produrre possibili fireball (meteore molto brillanti, capaci di sovrastare la luminositá del pianeta Venere – infografica qui) e quindi lo spettacolo rimarrá garantito.
Nell’immagine sopra (© Stellarium) possiamo vedere il radiante di origine delle ‘stelle cadenti’, ovvero la zona del cielo dal quale sembrano irradiarsi, appunto, tutte le tracce che le meteore creeranno attraversando l’atmosfera terrestre.
Sono denominate Perseidi perchè come potete vedere chiaramente, si originano da una zona della costellazione del Perseo, che in questi giorni sorge completamente intorno all’una di notte dall’orizzonte nordorientale (il radiante é invece circumpolare, ovvero non tramonta mai sotto l’orizzonte medio italiano). Il picco si avrà nella notte tra l’11 ed il 12 Agosto, ma ovviamente tutti i giorni dall’8 al 15 saranno buoni per osservare la parte più corposa dello sciame.
In questa seconda immagine possiamo osservare invece l’orbita di meteore molto luminose, le cosiddette fireballs: come possiamo facilmente notare molte condividono una orbita ellittica simile, ed è proprio questo fattore che ci fa capire che ci stiamo avvicinando al picco di questo sciame meteorico.
Le Perseidi si originano infatti quando la Terra attraversa una scia di polveri e detriti lasciati dalla cometa 109P/Swift-Tuttle. La loro velocità di impatto contro la nostra atmosfera è di circa 200000 km/h e questo garantisce lo spettacolo che ogni anno siamo in grado di ammirare in questo periodo. La cometa è ben nota, e osservata sin dai tempi passati, con una orbita di 133 anni: tornerà al perielio l’11 Luglio del 2126 e transiterà ad una distanza minima di circa 23 milioni di km dalla Terra il 5 Agosto 2126, rinvigorendo in pieno lo sciame meteorico con nuovo materiale. Il suo ultimo passaggio è stato il giorno 1 Novembre 1992, e qui potrete trovare una sua fotografia dell’epoca.
Se il meteo non sará favorevole, é possibile osservare (ed ascoltare) in diretta, 24 ore su 24, gli echi radio prodotti dalle meteore che si disintegrano nella nostra atmosfera. Potete trovare lo stream a questa pagina sul blog, http://astropratica.space/meteore-live/, o qui sotto:
Un consiglio per osservarle è quello consueto di recarsi fuori città e da zone con poca umidità, in modo da minimizzare l’inquinamento luminoso nel cielo. Inoltre, se potete, mettervi con le spalle alle eventuali luci artificiali presenti (ad esempio dietro un muro al margine di una tettoia): questo limiterà la vostra visione del cielo, ma garantirà alla porzione più scura di essere decisamente più apprezzabile. Se potete, portate una sedia sdraio o similia, in modo da mettervi comodi con gli occhi rivolti al cielo, e lasciate che i vostri occhi si abituino all’oscuritá.
Un altro consiglio che voglio dare è quello di non osservare direttamente verso il radiante in queste situazione, ma a qualche grado da questo. Per quale motivo? Il radiante è il punto dal quale sembrano irradiarsi appunto le scie luminose, ma queste possono attraversare il cielo anche a distanza notevole da questo punto. Quindi muovetevi con lo sguardo, e vedrete che potrete apprezzarne un numero ancora maggiore.
Fotograficamente parlando, se volete tentare di immortalarle, il consiglio è di utilizzare un obiettivo fortemente grandangolare (anche dei fish-eye), aprire il diaframma il più possibile, utilizzare nuovamente un tempo di esposizione elevato (circa sui 30 secondi al minimo) e aumentare il valore dell’ISO in rapporto al vostro cielo (più inquinato dalle luci cittadine sarà, e più l’aumento dell’ISO dovrà essere contenuto).
Come sempre, se riuscirete ad osservare l’evento scrivete le vostre testimonianze sia qui sul blog, nei commenti, sia nei canali Social di Astronomia Pratica. E se riuscirete a scattare delle foto, inviatele pure tramite gli stessi canali!
Buone Osservazioni e Cieli Sereni a Tutti!
Giuseppe Petricca