I Pianeti del Mese – Febbraio 2020
In questa rubrica ci occuperemo della visibilità dei pianeti del nostro Sistema Solare durante il mese in corso. Il commento per ognuno di loro è fornito dall’Unione Astrofili Italiani/Commissione Divulgazione, con le immagini a cura di Dominic Ford – in-the-sky.org
Mercurio: la prima metà del mese ci offre uno dei periodi migliori dell’anno in corso per tentare l’osservazione del pianeta in orario serale, poco dopo il tramonto. La massima elongazione serale viene raggiunta il 10 febbraio, con una distanza angolare dal Sole di oltre 18°. In quel giorno Mercurio tramonta 1 ora e 34 minuti dopo il Sole. Questo periodo favorevole si conclude rapidamente nell’arco di pochi giorni. Mercurio si riavvicina al Sole e già il 26 febbraio si trova in congiunzione con esso, rimanendo quindi inosservabile per diversi giorni, prima di ricomparire sull’orizzonte orientale tra le luci dell’alba.
Venere: tra quelli visibili ad occhio nudo, è l’unico pianeta osservabile in orario serale, ed è anche l’astro più luminoso della volta celeste nel corso delle prime ore della notte. L’intervallo di osservabilità cresce ulteriormente e a fine mese lo vedremo tramontare quasi 4 ore dopo il Sole. Venere termina la sua permanenza nell’Acquario e dal 2 febbraio entra nella costellazione dei Pesci che attraversa quasi per intero, concludendo il mese vicino al limite con l’Ariete.
Marte: il pianeta rosso è ancora osservabile al mattino presto, prima del sorgere del Sole, basso sull’orizzonte a Sud-Est. Il giorno 12 lascia la costellazione dell’Ofiuco per fare il suo ingresso nel Sagittario, dove va a formare un suggestivo corteo di pianeti racchiusi nella stessa costellazione, insieme a Giove e Saturno.
Giove: le condizioni di osservabilità sono del tutto simili a quelle già indicate per Marte. Giove viene infatti a trovarsi al centro di un terzetto di pianeti, tra Saturno e il pianeta rosso, tutti raggruppati nella costellazione del Sagittario, visibile prima dell’alba sull’orizzonte sud orientale.
Saturno: come già indicato nei paragrafi precedenti, Saturno completa il terzetto di pianeti luminosi osservabili nel cielo del mattino, sull’orizzonte a Sud-Est. Essendo l’ultimo a sorgere, il suo intervallo di osservabilità, prima dell’arrivo della luce dell’alba, è il più breve e il pianeta è il più basso sull’orizzonte, nella parte della costellazione del Sagittario più prossima al limite con il Capricorno.
Urano: il pianeta è ancora osservabile nel corso della prima parte della notte. L’intervallo di tempo disponibile per osservarlo tende a ridursi gradualmente con il passare dei giorni. In orario derale lo si può cercare a Sud-Ovest, con l’ausilio di un binocolo o di un telescopio, essendo al sua luminosità ai limiti della percezione ad occhio nudo. Urano si trova nella costellazione dell’Ariete.
Nettuno: il pianeta è orami osservabile solo per un breve intervallo di tempo al calare dell’oscurità. Urano si trova infatti sull’orizzonte Sud-Occidentale, più basso in cielo rispetto a Venere. Pertanto il pianeta tramonta nel corso delle prime ore della sera e , data la sua bassa luminosità, è necessario in ogni caso l’uso del telescopio per tentarne l’osservazione. Nettuno si trova ancora nella costellazione dell’Acquario, dove è destinato a rimanere a lungo, fino all’anno 2022.
Plutone: Dopo la congiunzione con il Sole che si è verificata nel corso del mese di gennaio, Plutone è ricomparso nel cielo mattutino, ancora molto basso sull’orizzonte a Sud-Est e quindi difficile da individuare. La posizione di Plutone è situata tra Saturno e Giove. Data la sua luminosità estremamente bassa è necessario utilizzare il telescopio per poterlo osservare. Plutone si trova ancora nel Sagittario, costellazione che lo ospiterà fino all’anno 2023.
Buone Osservazioni e Cieli Sereni a Tutti!
Giuseppe Petricca