Gemindi 2019
Uno degli sciami di meteore più prolifici dell’anno sta per avere il suo picco proprio questa weekend, tra il 14 e il 15 Dicembre! Stiamo parlando delle Geminidi, che come intensità di ‘stelle cadenti’ sono paragonabili senza problemi alle Perseidi d’Agosto. Perchè, però, questo sciame è decisamente meno noto? In primis per il clima, che spesso in questo mese risulta nuvoloso. Per non parlare del freddo se si rimane fuori all’aperto per qualche ora ad osservare.
Ma sicuramente lo spettacolo è garantito per chi vorrà sfidare le temperature non propriamente estive, né autunnali, con un rate massimo vicino alle 80/120 meteore all’ora, una media di circa 1/2 meteore al minuto. Ovviamente stiamo parlando di visibilità sotto cieli perfettamente non inquinati, con tutto l’orizzonte libero e a disposizione. Ma anche se non avete queste condizioni ottimali, non preoccupatevi, qualcosa si riuscirà ad apprezzare lo stesso.
La mappa sopra (Stellarium) illustra dove puntare lo sguardo per queste due notti: l’orario di riferimento per la stessa è centrato intorno allea mezzanotte, ma basterà memorizzare la figura della costellazione (i Gemelli) per ritrovarla facilmente durante la notte. Se questo però vi risulta difficile, allora cercate la famosa costellazione di Orione, i Gemelli si trovano direttamente verso sinistra rispetto alla sua posizione. Questa è poco lontana rispetto al radiante: ovvero, dal punto del cielo dal quale sembreranno diramarsi tutte le ‘stelle cadenti’.
Ma c’è un’altra cosa che rende questo sciame meteorico un po’ più speciale degli altri, ovvero che non si origina dalla coda di polveri appartenente ad una cometa, come la maggioranza degli altri sciami. La loro origine è rimasta ignota fino al 1983, quando è stato scoperto l’asteroide 3200 Phaethon (circa 5 Km di diametro – 1,43 anni terrestri di periodo orbitale), che si pensa essere un nucleo cometario esausto. Tuttavia, anche con questa condizione, continua a rilasciare materiale nello spazio, lungo la sua orbita illustrata nell’immagine sotto. Quando la Terra attraversa questa nube di polveri le piccole meteore entrano nella nostra atmosfera a circa 130000 km/h (avete letto bene), creando lo spettacolo che sono le ‘stelle cadenti’.
Quando questa ‘roccia’ si avvicina al Sole, per l’effetto della disgregazione termica alla quale è sottoposta, disperde polveri e detriti di piccole dimensioni, andando a causare, quando la Terra incrocia la sua orbita, lo sciame delle Geminidi. Che ovviamente prende il suo nome dalla Costellazione dalla quale sembrano diramarsi tutte le meteore, i Gemelli. Concludiamo l’articolo con una fotografia composta dell’asteroide qui sopra citato, ripreso da Marco Langbroek.
La Luna per quest’anno, sfortunatamente, disturberà la loro osservazione, quindi sará difficile (se non impossibile) avvistare le meteore piú deboli.
Un consiglio per osservarle è quello consueto di recarsi fuori città e da zone con poca umidità, in modo da minimizzare l’inquinamento luminoso nel cielo. Inoltre, se potete, mettervi con le spalle alle eventuali luci artificiali presenti (ad esempio dietro un muro al margine di una tettoia): questo limiterà la vostra visione del cielo, ma garantirà alla porzione più scura di essere decisamente più apprezzabile. Se potete, portate una sedia sdraio o similia, in modo da mettervi comodi con gli occhi rivolti al cielo, e lasciate che i vostri occhi si abituino all’oscuritá.
Un altro consiglio che voglio dare è quello di non osservare direttamente verso il radiante in queste situazione, ma a qualche grado da questo. Per quale motivo? Il radiante è il punto dal quale sembrano irradiarsi appunto le scie luminose, ma queste possono attraversare il cielo anche a distanza notevole da questo punto. Quindi muovetevi con lo sguardo, e vedrete che potrete apprezzarne un numero ancora maggiore.
Fotograficamente parlando, se volete tentare di immortalarle, il consiglio è di utilizzare un obiettivo fortemente grandangolare (anche dei fish-eye), aprire il diaframma il più possibile, utilizzare nuovamente un tempo di esposizione elevato (circa sui 30 secondi al minimo) e aumentare il valore dell’ISO in rapporto al vostro cielo (più inquinato dalle luci cittadine sarà, e più l’aumento dell’ISO dovrà essere contenuto).
Come sempre, se riuscirete ad osservare l’evento scrivete le vostre testimonianze sia qui sul blog, nei commenti, sia nei canali Social di Astronomia Pratica. E se riuscirete a scattare delle foto, inviatele pure tramite gli stessi canali!
Buone Osservazioni e Cieli Sereni a Tutti!
Giuseppe Petricca