I Pianeti del Mese – Novembre 2019
In questa rubrica ci occuperemo della visibilità dei pianeti del nostro Sistema Solare durante il mese in corso. Il commento per ognuno di loro è fornito dall’Unione Astrofili Italiani/Commissione Divulgazione, con le immagini a cura di Dominic Ford – in-the-sky.org
Mercurio: come ampiamente annunciato, l’11 novembre, in concomitanza con la congiunzione inferiore di Mercurio con il Sole, si verifica l’atteso transito del pianeta davanti al disco solare. Potremo osservare un puntino nero spostarsi davanti al Sole per tutto il pomeriggio, fino al tramonto. Rimandiamo al link alla pagina dedicata per tutti i consigli sull’osservazione del fenomeno, con gli opportuni accorgimenti (filtri solari) per proteggere la vista. Mercurio ricompare rapidamente al mattino presto e il 28 novembre raggiunge la massima elongazione mattutina, con oltre 20° di distanza angolare dal Sole. Si può cercare Mercurio sull’orizzonte orientale, dove sorge 1 ora e 46 minuti prima del Sole.
Venere: il ritorno del pianeta più luminoso era iniziato un po’ in sordina, con il pianeta che per diverse settimane era rimasto ancora molto basso sull’orizzonte occidentale. Nel mese di novembre l’osservabilità di Venere inizia a migliorare sensibilmente. Nella corso della seconda parte del mese l’anticipo del tramonto del pianeta supererà un’ora e mezza rispetto al tramonto del Sole. Avremo quindi sempre più tempo per ammirare il fulgore di Venere nel crepuscolo serale. Da non perdere la congiunzione con Giove del giorno 24. Dall’inizio del mese Venere attraversa la parte superiore della costellazione dello Scorpione; dall’8 novembre lo vediamo nell’Ofiuco, dal giorno 23 inizia ad attraversare il Sagittario.
Marte: il sorgere di Marte anticipa gradualmente con il passare delle settimane, migliorando man mano le opportunità di riuscire ad osservarlo tra le prime luci dell’alba sull’orizzonte a Sud-Est. Marte completa il suo percorso nella costellazione della Vergine e termina il mese di novembre vicino al limite con la Bilancia.
Giove: il pianeta più grande del sistema solare sta per terminare il suo lungo periodo di osservabilità serale. Possiamo osservarlo per breve tempo, prima del suo tramonto, nella prima parte della sera, basso sull’orizzonte occidentale. Tuttavia vale la pena continuare ad osservarlo nell’attesa della spettacolare congiunzione con Venere del giorno 24. Da segnalare, dopo una prolungata permanenza nella costellazione dell’Ofiuco, il passaggio, dal 16 novembre, alla costellazione del Sagittario.
Saturno: anche l’osservabilità di Saturno è ormai limitata alle prima ore della sera. Il pianeta tramonta circa un’ora e mezza dopo Giove. Possiamo quindi osservarlo solo al calare dell’oscurità sull’orizzonte a Sud-Ovest. Saturno chiude un suggestivo corteo di pianeti, preceduto da Giove e Venere. Il pianeta di trova ancora nella costellazione del Sagittario.
Urano: dopo l’opposizione al Sole avvenuta negli ultimi giorni di ottobre, il pianeta è ancora osservabile praticamente tutta la notte. Lo si può quindi individuare agevolmente ad Est dopo il tramonto del Sole, per poi seguirlo in cielo mentre nel corso della prima parte della notte si eleva fino a culminare a Sud. Essendo la luminosità del pianeta al limite della capacità di percezione dell’occhio umano, è preferibile osservarlo utilizzando un telescopio. Urano prosegue il suo lento moto retrogrado nella costellazione dell’Ariete.
Nettuno: il pianeta è osservabile nel corso della prima parte della notte. Nella prime ore di oscurità lo si può osservare mentre culmina in direzione Sud. Intorno alla mezzanotte si trova già molto basso sull’orizzonte occidentale, prossimo al suo tramonto. Nel corso del mese l’intervallo di tempo disponibile per osservarlo continua a ridursi. Per individuare Nettuno è necessario l’uso del telescopio, essendo la luminosità del pianeta inferiore ai limiti accessibili all’osservazione ad occhio nudo. Dopo alcuni mesi di spostamento con moto retrogrado, dal 27 novembre il pianeta torna a muoversi con moto diretto, ancora nella costellazione dell’Acquario, dove è destinato a rimanere fino all’anno 2022.
Plutone: L’osservabilità di Plutone è ancora a quella di Saturno, e quindi limitata ad un breve intervallo di tempo dopo il tramonto del Sole. Plutone si trova ad una breve distanza angolare da Saturno, sempre all’interno della costellazione del Sagittario, dove è destinato a rimanere ancora per alcuni anni, fino al 2023. Data la sua ridotta luminosità, è sempre più difficile tentarne l’osservazione man mano che anticipa il suo tramonto. Come sempre è indispensabile un telescopio di adeguata potenza per poterlo individuare.
Buone Osservazioni e Cieli Sereni a Tutti!
Giuseppe Petricca