ISON: cosa potrebbe succedere?
Questo è il primo di una serie di articoli che andranno a seguire, day by day, il percorso della Cometa ISON (della quale ho parlato in questo e questo articolo) durante il suo avvicinamento al perielio (punto più vicino al Sole) che si avrà il giorno 28 Novembre. In questa data la cometa passerà a meno di due milioni di Km dalla superficie della stella, con temperature e forza di gravità che costituiscono fattori estremi per la sua sopravvivenza.
Quindi, prepariamoci a quello che potremo osservare, andando ad analizzare tre scenari in particolare:
1) La cometa si disintegrerà ben prima del perielio.
- E’ uno scenario che al momento possiamo escludere, dato che a 5 giorni dallo stesso, sicuramente non rientriamo nel range temporale indicato dalla definizione ben prima. Tuttavia la preoccupazione c’era, e rimane per questi giorni che precedono questo momento. Si può ripensare alle comete C/1999 S4 LINEAR nel 2000 (foto sotto) e la C/2010 X1 Elenin nel 2011, completamente disintegrate prima del loro avvicinamento finale al Sole.
- Attualmente, questa è la preoccupazione maggiore. C’è il rischio che le estreme temperature di questo passaggio ravvicinato (circa 3000 gradi centrigradi) possano letteralmente vaporizzare il nucleo cometario -del quale non sappiamo con precisione le dimensioni e la massa, in modo da poter escludere o meno questa ipotesi. Inoltre, ci saranno le intense forze gravitazionali della stella a poter essere la causa della distruzione del nucleo della cometa.
- In rapporto a queste informazioni però, potremmo avere ancora qualche speranza, se e solo se la disgregazione avvenisse qualche giorno dopo il perielio. In quel caso tutte le polveri risultati dalla distruzione del nucleo non verrebbero totalmente vaporizzate dall’intenso calore, ma andrebbero a formare una coda che potrebbe assumere connotati sicuramente belli alla vista, come nel caso della Cometa Comet C/2011 W3 Lovejoy, che deliziò gli osservatori dell’emisfero australe nel 2011 (foto sotto).
- Questo è sicuramente lo scenario che tutti si augurano, dato che potenzialmente, potrebbe farci vedere uno spettacolo davvero stupendo. Sicuramente la memoria torna alla Cometa C/2006 P1 McNaught, che nel 2007 ‘riempì’ (letteralmente) i cieli meridionali del pianeta (foto in chiusura d’articolo).
Ovviamente non sappiamo se il fenomeno si ripeterà esattamente allo stesso modo (con ogni probabilità, no, dato che ogni evento cometario è unico nel suo genere!) ma sicuramente questo fa salire le speranze! Attenzione però, si parla sempre di possibilità e non di certezze! Questo è sempre meglio tenerlo a mente, quando si trattano fenomeni del genere.